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Investire nei Borghi Italiani più Piccoli: La Novità del 2025

Foto Investire nei Borghi Italiani più Piccoli: La Novità del 2025
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Immagina di passeggiare all’alba in un paese dove tutti si conoscono per nome, il forno diffonde profumo di pane e tutt’intorno domina la natura incontaminata. In un borgo di appena quaranta anime come Ribordone o Ingria, questo scenario è realtà quotidiana. Questi minuscoli comuni – spesso con meno di 50 abitanti – stanno vivendo una rinascita inaspettata nel 2025. Dopo anni di spopolamento, i borghi italiani più piccoli tornano al centro dell’attenzione di investitori e nuovi residenti. Ma cosa rende investire nei micro-borghi una tendenza emergente? Scopriamolo attraverso dati di mercato, incentivi e i vantaggi di una vita slow nei paesi più piccoli d’Italia.

Il fascino nascosto dei piccoli borghi d’Italia

L’Italia è famosa per i suoi piccoli centri storici, ma alcuni borghi sono talmente piccoli da sembrare fuori dal tempo. Ribordone, incastonato nelle valli piemontesi, conta appena 46 residenti al 2024, eppure offre panorami alpini mozzafiato e un’atmosfera familiare. Macra, Ingria, Torresina o Briga Alta – tutti in Piemonte – hanno anch’essi qualche decina di abitanti ciascuno, situati tra montagne e colline dove il tempo pare essersi fermato. In Lombardia troviamo Pedesina con 35 abitanti e Morterone (spesso citato come Monterone per errore) con 33 abitanti, veri record nazionali di tranquillità.

Questi luoghi, un tempo considerati “troppo piccoli” per attrarre interesse, custodiscono invece un patrimonio autentico: strade in pietra, antiche chiesette, tradizioni secolari e una comunità unita. Oggi rappresentano opportunità uniche per chi vuole investire nel mattone riscoprendo il piacere di una vita semplice. La loro qualità della vita è elevata: niente traffico né smog, costo della vita basso, sicurezza e contatto diretto con la natura. Inoltre, grazie allo smart working e alla connettività in miglioramento, trasferirsi in un borgo remoto è più semplice che mai.

Andamento del mercato immobiliare nei borghi minori

Dal punto di vista immobiliare, i piccoli borghi stanno registrando segnali molto interessanti. Domanda e prezzi mostrano trend positivi in diversi casi, soprattutto dove si sono attivati progetti di valorizzazione territoriale. In Toscana, ad esempio, alcuni borghi in fase di rilancio turistico hanno visto incrementi notevoli dei prezzi delle case: Peccioli ha registrato un balzo di quasi +50% in un anno nel 2024, e altre località come Palaia e Chianni hanno segnato aumenti a doppia cifra grazie alla rinnovata attrattività del territorio. Questo dimostra che investire nei borghi giusti può portare anche a significative rivalutazioni immobiliari nel medio termine.

A livello nazionale, dopo la pandemia c’è stata una riscoperta dei paesi: molti italiani, ma anche stranieri, hanno cercato case fuori dalle città, in contesti più tranquilli. Secondo un’analisi del 2022, l’Italia è stata “presa d’assalto” dagli investitori stranieri non solo nelle grandi città ma anche nei borghi più piccoli, complice l’eco mediatica di iniziative come le case a 1 euro per attrarre nuovi acquirenti. Questo interesse internazionale verso i nostri villaggi si è consolidato: portali specializzati segnalano un aumento di richieste di acquisto in regioni ricche di borghi (ad esempio le Marche hanno visto +123% di interesse estero in cinque anni). In sintesi, il mercato immobiliare nei piccoli borghi è passato da marginale a dinamico, con più compravendite e prezzi in lenta ma costante crescita in molti di essi.

Un altro dato significativo riguarda il turismo: i borghi italiani stanno vivendo un boom di visitatori in cerca di autenticità. Deloitte stima che i soli borghi certificati tra i più belli d’Italia attirano circa 9 milioni di turisti l’anno, generando oltre 5 miliardi di euro di indotto economico​

forbes.it

. Questa crescita del turismo esperienziale aumenta il potenziale di rendita per chi possiede una casa in questi luoghi: molti investitori acquistano immobili da adibire a B&B, case vacanza o alberghi diffusi, sapendo di poter intercettare un flusso turistico in espansione. In sostanza, comprare casa in un piccolo borgo nel 2025 può significare investire in una futura destinazione turistica di nicchia, con benefici sia in termini di valore immobiliare sia di possibili redditi da locazione.

Vantaggi di investire nei borghi più piccoli d’Italia

Perché concentrarsi proprio sui paesi di 30, 40 o 50 abitanti? Ecco i principali vantaggi di investire nei micro-borghi italiani:

  • Prezzi accessibili e occasioni uniche: I valori immobiliari nei comuni piccolissimi sono sensibilmente più bassi rispetto alle città o ai centri turistici noti. È possibile trovare case a prezzi incredibilmente bassi, talvolta anche sotto i 10.000 euro. Ad esempio, non è raro imbattersi in rustici da ristrutturare in vendita a cifre simboliche in borghi come Ribordone o Macra. Queste quotazioni accessibili abbassano la soglia d’ingresso per l’investimento immobiliare: con budget modesti si può acquistare una seconda casa, un rifugio per le vacanze o avviare un’attività ricettiva. Inoltre, il potenziale di rivalutazione è alto se il borgo beneficia di piani di sviluppo o di un aumento del turismo negli anni a venire.

  • Qualità della vita e ritorno alle origini: Investire in un piccolo borgo spesso non è solo una mossa finanziaria, ma anche una scelta di vita. Questi luoghi offrono tranquillità, aria pulita, rapporti umani genuini e la riscoperta di tradizioni locali. Chi si trasferisce (anche part-time) in un micro-paese sperimenta uno stile di vita più lento e a misura d’uomo: niente traffico, più sicurezza per i bambini, prodotti a km 0 e uno stretto contatto con la comunità locale. Tutto questo ha un valore immenso, difficilmente quantificabile in denaro ma che si traduce in benessere quotidiano. Per molti acquirenti, quindi, il ritorno è duplice: economico e qualitativo in termini di vita.

  • Incentivi fiscali e sostegni finanziari: Mai come oggi esistono agevolazioni per chi investe nei borghi o vi trasferisce la residenza. Numerose iniziative pubbliche mirano a combattere lo spopolamento offrendo vantaggi economici:

    • Alcuni comuni offrono bonus in denaro a nuovi residenti o imprenditori. Ad esempio, regioni come la Sardegna mettono a disposizione fino a 15.000 euro a fondo perduto per chi compra o ristruttura casa in piccoli centri dell’entroterra, mentre la Calabria ha stanziato incentivi fino a 28.000 euro per under 40 che aprono un’attività in borghi montani​

      tg24.sky.it

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      .
    • Tassazione agevolata: Il governo italiano ha introdotto una flat tax al 7% per i pensionati esteri che trasferiscono la residenza in un comune sotto 20.000 abitanti in diverse regioni del Sud Italia​

      italia.it

      . Questo regime fiscale, valido per 10 anni, sta attirando molti stranieri nei nostri borghi meridionali. Inoltre, vari comuni offrono esenzioni o riduzioni dell’IMU e di altre imposte locali a chi acquista casa e risiede nei paesi meno popolosi.
    • Bonus ristrutturazioni: Comprare un antico rustico da restaurare in un borgo può dare accesso ai bonus edilizi statali (come il Bonus Ristrutturazioni 50% o Ecobonus) che riducono i costi di ristrutturazione. In più, alcuni bandi regionali destinano fondi proprio al recupero dei centri storici minori, coprendo parte delle spese per rifare facciate, tetti e migliorare l’efficienza energetica degli edifici.
    • Case a 1 euro e bandi innovativi: Diverse località hanno lanciato programmi come le case a 1 euro, vendendo immobili abbandonati al prezzo simbolico di un euro in cambio dell’impegno a ristrutturarli. È il caso di borghi siciliani e sardi, ma anche altrove. Iniziative simili (come il recente bando di Sambuca di Sicilia con case addirittura a 3 euro) dimostrano la volontà di rivitalizzare i borghi attirando investitori creativi e intraprendenti. (Scopri di più sull’iniziativa di Sambuca di Sicilia leggendo l’articolo “Case a 3 Euro a Sambuca di Sicilia: un’opportunità unica per investire nel borgo storico” sul nostro blog.)
  • Turismo in crescita e rendite da locazione: Come accennato, i piccoli borghi stanno vivendo un nuovo boom turistico. Il viaggiatore post-pandemia cerca esperienze autentiche: preferisce soggiornare in un agriturismo in valle o in una casetta di pietra in un paesino remoto, piuttosto che in hotel anonimi in città. Questo trend apre prospettive di reddito da affitti brevi molto interessanti per chi acquista nei borghi. Con un investimento relativamente contenuto, si può ristrutturare una casa e inserirla nel circuito degli affitti turistici (Airbnb, Booking, ecc.), offrendo a visitatori italiani e stranieri un assaggio di vita italiana genuina. I rendimenti in percentuale possono rivelarsi alti, dato il basso costo iniziale dell’immobile e il crescente flusso di turisti disposti a pagare per la tranquillità e la bellezza di questi luoghi. In più, l’organizzazione di eventi culturali, sagre enogastronomiche e percorsi naturalistici – spesso sostenuta da nuovi fondi pubblici – sta aumentando l’appeal di questi centri, allungando la stagione turistica ben oltre i soli mesi estivi.

Borghi da tenere d’occhio nel 2025

Tra i tantissimi piccoli comuni italiani, otto borghi spiccano come simbolo di questa tendenza e meritano attenzione particolare da parte degli investitori per il 2025:

  • Ribordone (Piemonte)46 abitanti. Arroccato nelle valli del Canavese, offre case rustiche a prezzi bassissimi e un contesto naturale ideale per chi cerca pace e trekking in montagna. Un gioiello per chi vuole una seconda casa in montagna lontano dalle località inflazionate.
  • Macra (Piemonte)circa 50 abitanti. Nel cuore della Valle Maira (CN), è un borgo alpino circondato da boschi e antichi sentieri. Grazie alla crescita del turismo outdoor in Valle Maira, Macra ha un buon potenziale per B&B e case vacanza dedicate agli escursionisti.
  • Ingria (Piemonte)45 abitanti. Nascosto in Val Soana (TO), Ingria ha fatto notizia negli ultimi anni per le sue originali iniziative di ripopolamento. Ideale per chi vuole investire in un borgo vicino a Torino ma immerso nel verde, magari aprendo un’attività ricettiva diffusa.
  • Torresina (Piemonte)47 abitanti. Piccolissimo comune in provincia di Cuneo, è un esempio di borgo rurale piemontese con casette in pietra e una comunità attiva. Ha il pregio di trovarsi a poca distanza da luoghi di interesse delle Langhe monregalesi, potenzialmente intercettando il flusso turistico della zona.
  • Briga Alta (Piemonte)41 abitanti. È il comune meno popoloso del Piemonte, incastonato tra le Alpi Marittime al confine con la Francia. La sua posizione lo rende interessante per progetti turistici transfrontalieri (es. bike hotel per ciclisti diretti al Colle di Tenda) e per chi cerca panorami alpini spettacolari.
  • Moncenisio (Piemonte)36 abitanti. Situato a 1.400 m di altitudine sul passo del Moncenisio, questo borgo ha il fascino dell’alta montagna e un titolo speciale: è tra i più piccoli d’Italia. Negli ultimi tempi è diventato meta di curiosi e amanti della fotografia alpina. Investire qui significa puntare su un luogo unico, con la Francia a due passi e possibili sviluppi legati al turismo di passo (motociclisti, escursionisti).
  • Pedesina (Lombardia)35 abitanti. Fino a poco tempo fa era il secondo comune meno abitato d’Italia. Si trova in Valtellina, in una valle incantevole a 1000 metri di quota. Il contesto valtellinese (piste da sci, enogastronomia, sentieri) fa sì che Pedesina possa trasformarsi in un rifugio di charme per vacanzieri, sfruttando anche la vicinanza a Morbegno e alle vie per il Lago di Como.
  • Morterone (Lombardia)33 abitanti. Il piccolo grande simbolo dei micro-comuni italiani, noto per essere il meno popoloso in assoluto. Sorge ai piedi del Monte Resegone, in provincia di Lecco. Nonostante la popolazione esigua, Morterone attira l’attenzione mediatica e di chi vuole “staccare la spina” davvero. L’interesse attorno al borgo (anche artistico, ospita installazioni di arte contemporanea all’aperto) potrebbe crescere ulteriormente, rendendo l’acquisto di uno dei rari immobili disponibili un colpo da maestri per il futuro.

Questi borghi, ciascuno con la sua identità, rappresentano laboratori di investimento immobiliare alternativo. Comprare casa qui non significa solo possedere un immobile, ma anche farsi custodi di un pezzo di storia italiana, contribuendo alla sua salvaguardia. Molti acquirenti internazionali vedono il fascino di queste mete: un casale da ristrutturare a Moncenisio o una baita a Morterone possono diventare progetti di vita, oltre che asset da valorizzare.

Un futuro radioso per i piccoli borghi – cogli l’opportunità

Il 2025 si prospetta come anno chiave per i borghi italiani più piccoli. Tra piani governativi di rigenerazione (il PNRR ha destinato oltre 1 miliardo di euro al rilancio di 250 borghi storici, con investimenti in cultura, infrastrutture e imprese locali​

osservatoriorecovery.it

), ritorno dei giovani imprenditori alla campagna e nuovi nomadi digitali in cerca di tranquillità, questi paesini stanno uscendo dall’oblio. Per gli investitori immobiliari, significa poter anticipare il mercato e posizionarsi prima che la domanda diventi più intensa.

Naturalmente, investire in un borgo richiede visione a lungo termine e amore per il territorio: non ci si arricchisce in una notte. Occorre valutare bene accessibilità, servizi disponibili e pianificare eventuali ristrutturazioni. Ma i fattori positivi superano i limiti: prezzi convenienti, incentivi pubblici, scenario di crescente valorizzazione. In poche parole, i micro-borghi offrono oggi quello che le città non possono più dare: margini di crescita, autenticità e uno stile di vita invidiabile.

Non lasciarti sfuggire questa nuova frontiera dell’investimento immobiliare. Se il richiamo di un borgo silenzioso e ricco di storia ti affascina, il momento di agire è adesso. Visita Casadasoli.it e scopri le occasioni di immobili nei piccoli borghi italiani: potresti trovare la casa dei tuoi sogni in un luogo dove i sogni hanno messo radici. Cerca subito il tuo rifugio ideale su Casadasoli.it e inizia a scrivere la tua storia in uno di questi incantevoli paesi dimenticati dal tempo.

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