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Il Covid-19 sta causando alcuni stravolgimenti nel settore immobiliare cinese, accelerando un cambiamento già in atto, guidato dalla tecnologia e dai nuovi stili di vita e lavoro, con un enorme impatto su domanda e offerta degli immobili. Uno dei settori più colpiti dalle conseguenze del Coronavirus.
Ma l’impatto del nuovo virus non si fa sentire soltanto sull’economia cinese… Tutti gli stati coinvolti dall’allarme epidemia – e per riflesso quelli che lo saranno dai cambiamenti delle super-potenze economiche mondiali – stanno risentendo di questa situazione.
Quali conseguenze avrà il Coronavirus sull’economia globale? Perché non si può non pensare all’effetto che tutta questa vicenda avrà sulle sorti finanziarie mondiali.
Il Coronavirus è arrivato come un fulmine a ciel sereno, almeno per noi che non ne abbiamo potuto prevedere effetti e conseguenze, presi alla sprovvista, colpiti alle spalle da quest’ondata batteriologica di ignota origine e natura.
Il virus sconosciuto fa tremare, inoculando angoscia e senso di smarrimento anche nelle persone meno soggette al panico massificato. Ma questo sta succedendo perché le stesse misure preventive prese dall’alto, negli stati dove il Covid-19 è entrato con prepotenza, confermano l’urgenza di una strenue lotta contro il rischio pandemia. E a torto o a ragione, tutti noi avvertiamo la pressione di un fenomeno dal volto coperto.
Se da un lato le notizie attendibili confermano quanto i luminari sostengono, ovvero che il virus sebbene contagioso non sia mortale per chi non è già affetto da patologie più o meno gravi, dall’altro lo stato di allerta esiste e sta compromettendo l’economia di molte nazioni interessate dal contagio, in primis quella cinese.
In particolare, a risentire degli effetti nefasti del Coronavirus anche in Italia sono alcuni settori, come quello del turismo e della ricettività, e quello della distribuzione.
Basta ascoltare un qualsiasi TG o leggere un qualsiasi quotidiano per scoprire le due facce della “depressione”: la paura del contagio e quella per il terremoto finanziario che potrebbe davvero rimescolare le sorti della geografia economica non solo italiana, ma anche mondiale.
Fra i settori colpiti da Coronavirus anche quello immobiliare residenziale che in Cina, dove è scoppiata la “bomba batteriologica”, già durante i primi giorni di febbraio ha registrato un crollo delle vendite delle case pari al 90% su base annua.
In ben 36 città cinesi, le serrande abbassate delle agenzie immobiliari lasciano ben capire quale sia la situazione e cosa sta succedendo.
Ma c’è un’altra faccia della stessa medaglia.
Il mercato immobiliare online, ovvero la compravendita delle case su internet, sta crescendo senza precedenti.
La notizia arriva dal South China Morning Post che condivide dati piuttosto evidenti a conferma del vantaggio che il mercato immobiliare in rete sta avendo a fronte del calo registrato sull’altro versante.
Dal noto giornale di Hong Kong, pubblicato in lingua inglese, scopriamo che in soli tre giorni ben 47.500 case – per un totale di 58 miliardi di yuan ($ 8,3 miliardi) – sono state vendute online. E che oltre 10 milioni di persone stanno usando l’app per acquistare proprietà immobiliari online. App che consente agli utenti di comunicare con i consulenti e fare tour virtuali della casa.
L’edilizia residenziale online sta registrando un forte aumento di interesse, in virtù dell’emergenza che il paese sta vivendo in questo periodo.
Oltre a questo settore, spinti dagli effetti del Coronavirus, logistica, shopping online e telelavoro stanno avanzando in modo esponenziale.
Molte aziende in tutta l’Asia, proprio a causa dell’epidemia, hanno potenziato il lavoro da remoto, già presente peraltro come spazio più flessibile e virtuoso rispetto al tradizionale ufficio fisico, ma ora più presente che mai come opportunità alternativa che potrebbe portare a un cambiamento drastico e definitivo nella riorganizzazione del lavoro.
Viene da domandarsi se questo fenomeno potrà diffondersi anche in altre economie locali, considerando che la tecnologia sta ormai dominando l’intero pianeta e ridisegnando i profili dei mercati sempre più globalizzati.
Il nostro Paese vive da sempre di risorse fondamentali come turismo, enogastronomia, fiere di settore... E purtroppo, a causa del Coronavirus proprio questi settori stanno accusando il colpo con forti ripercussioni sulla produttività e sulle prospettive dell’immediato futuro.
Attività chiuse, negozi disertati, eventi annullati. Quello che preme è scampare al contagio, ma quello che ne deriva è il rischio deriva. Non è un gioco di parole, ma la conseguenza di uno stallo generale che mette in ginocchio un intero paese.
Per il momento, in Italia i turisti non ci vogliono venire, tante prenotazioni cancellate presso hotel, case vacanze, b&b. Insomma, Le strutture ricettive non stanno vivendo un bel momento. Ma più in generale, l’economia italiana sta risentendo pesantemente delle misure prese dal Governo per prevenire e contenere il contagio da Covid-19.
Gli stessi italiani, pure quelli che non risiedono nelle zone rosse, per difendersi dal rischio di contagio, preferiscono starsene a casa, evitare luoghi affollati, treni, metro, autobus, cinema, locali chiusi. E a risentirne, ovviamente, sono tutti quegli esercizi commerciali che vivono delle nostro abitudini di consumo: supermercati, grandi centri commerciali, ristoranti, bar, ecc.
Ecco, in conclusione, quello che sta succedendo in questa congiuntura (speriamo stagionale) dominata dal Coronavirus: le nostre abitudini sono cambiate radicalmente, dal giorno alla notte.
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Scritto dalla redazione di Casadasoli.it
