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Doveri inquilino uscente: quali sono gli interventi a carico dell'affittuario che lascia casa?

Foto Doveri inquilino uscente: quali sono gli interventi a carico dell'affittuario che lascia casa?
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Quali sono i doveri dell’inquilino uscente nei confronti del proprietario quando termina il contratto d’affitto? Quali sono gli interventi a suo carico prima di lasciare l’appartamento? 

Una situazione molto comune quella del contratto giunto al termine e dell’inquilino che si appresta a lasciare l’appartamento con alcune incombenze da affrontare. 

Dopo mesi o anni trascorsi in una casa, infatti, è piuttosto normale lasciare tracce evidenti del proprio “vissuto”. I cambiamenti o gli aggiustamenti fatti nell'appartamento ne sono una chiara testimonianza. 

L’uso quotidiano della cucina che lascia segni sui muri, l’usura dei mobili, eventuali scelte d’arredo che hanno richiesto interventi specifici, sono tutte condizioni che possono incidere sul bilancio finale dei doveri dell’inquilino uscente nei confronti del proprietario. 

Non a caso, per sancire l’osservanza degli obblighi dell’affittuario, gli stessi contratti d’affitto vengono spesso compilati con clausole che dettano la condizione di lasciare l’appartamento al suo stato originario. Clausole che però non sempre hanno un effettivo riscontro con la normativa vigente. 

 

Tinteggiare le pareti di casa spetta all’inquilino? 

 

Una delle incombenze più frequenti che potrebbe ricadere sull’inquilino che lascia casa quando il contratto giunge al termine, è la tinteggiatura delle pareti, la classica “rinfrescata” per eliminare le tracce di sporco dovute, ad esempio, ai fumi della cucina, e per riportare le pareti di casa alle loro condizioni iniziali. 

Fatta questa premessa, però, bisogna capire bene i confini tra i doveri dell’inquilino uscente ed eventuali condizioni possibilmente opzionali o addirittura nulle per la giurisprudenza. 

La tinteggiatura dell’appartamento quando si lascia casa, infatti, non rientrerebbe nelle riparazioni di piccola manutenzione spettanti all’inquilino. 

 

Cosa dice la legge in merito ai doveri dell’inquilino uscente e a quelli dei proprietari? 

 

Quali sono i doveri dell’affittuario e quelli del proprietario di casa secondo il codice civile? E come si esprime la giurisprudenza in merito ai rapporti di fine contratto? 

Diritti e doveri sono fattori imprescindibili di ogni buona relazione, che sia d’amore, d’amicizia, familiare o professionale. E anche in questo caso, diritti e doveri regolano, o dovrebbero farlo, i rapporti tra locatario e locatore, i loro rispettivi obblighi. E laddove non intervenisse il buon senso a dettarne i conseguenti comportamenti, intervengono codice civile e giurisprudenza. 

 

Gli obblighi del proprietario di casa 

 

La normativa prevede che il locatario consegni l’appartamento in “buono stato di manutenzione”, secondo l’uso preposto, in grado di assicurarne la vivibilità. Nessun riferimento esplicito alla tinteggiatura delle pareti, anche se si considera implicito tutto ciò che rientra a pieno titolo nella categoria degli interventi previsti dalla manutenzione di una casa che sia da consegnare in buono stato. 

E fra questi interventi, la tinteggiatura può essere indispensabile qualora sulle pareti vi siano sporco, muffa o crepe, tali da invalidare quelle condizioni di vivibilità previste dalla normativa. 

In sintesi, quindi, laddove sia necessario il proprietario deve provvedere a consegnare uno stato ottimale la casa che l’inquilino abiterà durante il periodo di tempo previsto dal contratto d’affitto. 

 

Doveri inquilino uscente: cosa dice il codice civile e cosa prevede la legge? 

 

Cosa prevede il codice civile, invece, in merito ai doveri dell’inquilino rispetto alla necessità di riportare la casa alle sue condizioni originarie, nello specifico con interventi di tinteggiatura? 

L’articolo 1590 del codice civile dice che gli effetti usuranti dovuti all’uso abitativo di una casa, qualora entro limiti normali, non rendono obbligatori gli interventi di tinteggiatura, perché né il consumo né il deterioramento dovuti all’uso sono considerati oggetto di prescrizione, fermo restando che l’appartamento debba essere restituito nelle condizioni in cui è stato consegnato al locatario (affittuario). 

La stessa giurisprudenza pende per questa soluzione, ritenendo non legittima la clausola che alla scadenza del contratto impone all’inquilino l’obbligo di ritinteggiare le pareti (in base all’art. 79 della L. n. 392 del 1978, norma abrogata con riferimento alle locazioni di immobili ad uso abitativo). 

In sintesi, quindi, non spetta all’affittuario provvedere alle spese per la tinteggiatura delle pareti, se il deterioramento è una normale conseguenza dovuta all’uso. L’uso di una casa il cui affitto è regolarmente soggetto al canone stabilito dal proprietario unico corrispettivo lecitamente pattuibile a carico del conduttore (Cass. 11703/2002). 

 

Doveri inquilino uscente in caso di iniziative non conformi alle clausole del contratto d’affitto 

 

Quando l’obbligo invece viene a pesare sugli interventi che spettano all’inquilino? 

Ci sono condizioni particolari che prevedono sia l’affittuario a provvedere alle spese di manutenzione necessarie per riportare l’appartamento a come era prima del suo ingresso. 

Questo accade, ad esempio, quando l’inquilino decida in autonomia di cambiare il colore delle pareti. In questo caso, infatti, non si tratta più di “normale degrado d’uso”, ma di cambiamenti che avvengono in base a delle iniziative prese per scelta. L’inquilino ha, quindi, l’obbligo di riportare le pareti di casa al loro stato originario. 

 

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