Cosa succede se l’inquilino alla fine del contratto di locazione non lascia l’immobile al proprietario?

Il proprietario che alla scadenza contrattuale non si vede rilasciare l’immobile nonostante le comunicazioni intercorse, non può di certo agire sostituendo le chiavi o sgomberando l’appartamento per propria iniziativa, ma deve e può agire solo ed esclusivamente per vie legali.

Perché deve seguire la giusta procedura di legge?

Perché secondo la normativa, il conduttore nonostante sia passato il termine del contratto o quello entro il quale rilasciare l’immobile, rimane detentore dell’immobile anche se, in relazione all’obbligo di restituire lo stesso, risulta inadempiente.

La detenzione è tutelata dalla legge e inoltre anche una recente sentenza di cassazione, la numero18486 che è stata depositata in cancelleria il primo settembre 2019, ha ribadito e consolidato i termini ed i modi previsti dalla normativa.

Il proprietario agendo da solo rischia quindi di vedere il conduttore intentare un azione di spoglio (oltre il rischio di altri procedimenti) nei propri confronti.

L’azione di spoglio si configura quando lo stesso è avvenuto con violenza o clandestinità, non significa violenza fisica o uso di minacce e/o armi, ma che il possessore è stato privato contro la sua volontà di ciò che possedeva, a tal riguardo ci sono delle sentenze di cassazione che fanno chiarezza (n.1131/1993, n.1101/1981, n.5932/1978).

Per clandestinità si intende che lo spoglio è avvenuto senza che il detentore lo sapesse venendone a conoscenza successivamente.

Quindi il consiglio è quello di rivolgersi in questi casi solo ed esclusivamente ad un avvocato che applichi tutte le giuste procedure di legge.

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