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Affitti Brevi in Italia: Un Settore in Crescita che Vale 66 Miliardi nel 2024

Foto Affitti Brevi in Italia: Un Settore in Crescita che Vale 66 Miliardi nel 2024
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Negli ultimi anni, il mercato degli affitti brevi in Italia ha registrato una crescita significativa, consolidandosi come una componente essenziale dell'economia turistica e immobiliare. Nel 2024, il valore complessivo generato da questo settore ha raggiunto i 66 miliardi di euro, con un incremento di 10 miliardi rispetto all'anno precedente. Questo trend positivo riflette non solo una maggiore domanda da parte dei viaggiatori, ma anche un cambiamento nelle abitudini dei proprietari di immobili, che sempre più spesso scelgono di destinare le loro proprietà agli affitti brevi.

La Composizione del Mercato

Secondo i dati raccolti dall'Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi (AIGAB), la distribuzione del valore del settore si suddivide in:

  • 13 miliardi di euro derivanti dalle prenotazioni dirette;
  • 52 miliardi generati dall'indotto, che include spese per ristoranti, trasporti, attività ricreative e servizi locali;
  • 1 miliardo investito in ristrutturazioni, arredi e manutenzione degli immobili destinati agli affitti brevi.

Questa suddivisione dimostra l'impatto economico trasversale del settore, che non si limita agli incassi derivanti dagli affitti, ma coinvolge anche altre industrie correlate.

Il Profilo degli Immobili Destinati agli Affitti Brevi

Attualmente, in Italia si contano circa 9,6 milioni di seconde case non utilizzate. Di queste, 496.000 sono state immesse nel mercato degli affitti brevi attraverso piattaforme online, rappresentando una fonte di reddito per oltre 500.000 famiglie. Un dato interessante riguarda la proprietà di queste abitazioni: il 96% è detenuto da privati, mentre il restante 4% appartiene a società o enti.

L'analisi condotta da AIGAB ha anche evidenziato la provenienza degli immobili inseriti nel mercato degli affitti brevi:

  • Il 30,4% proviene da eredità;
  • Il 28,7% erano abitazioni principali poi convertite in case vacanza;
  • Il 26,1% erano immobili precedentemente sfitti;
  • Solo il 2,2% è passato da un contratto di locazione a lungo termine a quello a breve termine;
  • Il 12,6% è stato acquistato come investimento.

Questi dati smentiscono la narrativa secondo cui gli affitti brevi sottrarrebbero in modo significativo immobili al mercato delle locazioni tradizionali. Infatti, la maggior parte delle case offerte in affitto breve non sarebbe comunque destinata alla locazione residenziale.

La Distribuzione del Mercato nelle Città Italiane

L'analisi ha evidenziato la presenza degli affitti brevi nelle principali città italiane. A Milano, ad esempio, ci sono 15.586 annunci online, di cui 7.522 attivi costantemente, corrispondenti allo 0,9% del totale degli immobili residenziali. A Roma, il numero sale a 21.942 annunci, con 14.449 attivi in modo continuativo, pari all'1% delle abitazioni. Firenze, una delle città più turistiche, presenta 9.239 annunci di affitti brevi, con una percentuale più alta (3%) rispetto al totale delle case presenti.

Questi numeri dimostrano che, sebbene gli affitti brevi siano una realtà consolidata, il loro impatto sul mercato immobiliare residenziale è inferiore rispetto a quanto spesso si teme.

L'Influenza degli Eventi Internazionali

Un aspetto interessante riguarda l'influenza di eventi di grande richiamo sulla domanda di affitti brevi. Ad esempio:

  • L’Eras Tour di Taylor Swift ha causato un incremento del 316% delle richieste di soggiorno a Milano, con prezzi che hanno toccato i 139 euro a notte nelle zone vicine allo stadio di San Siro.
  • Le Olimpiadi di Parigi 2024 hanno portato a un aumento del 68% delle notti vendute rispetto all'anno precedente, rendendo gli affitti brevi una soluzione più accessibile rispetto agli hotel.
  • Il Giubileo di Roma 2025, sorprendentemente, prevede un calo della domanda di circa l'8-10% rispetto al 2024, probabilmente a causa di una maggiore offerta di strutture ricettive tradizionali.

Prospettive Future e Sfide Regolamentari

Il presidente di AIGAB, Marco Celani, ha sottolineato come gli affitti brevi siano una componente essenziale dell'economia immobiliare italiana, contribuendo in modo significativo alla valorizzazione del patrimonio edilizio. Tuttavia, ha anche evidenziato la necessità di una regolamentazione equilibrata, che non penalizzi il settore con restrizioni eccessive.

L'Italia si trova in un momento cruciale in cui la gestione degli affitti brevi deve essere affrontata con strategie mirate. Una normativa chiara e proporzionata potrebbe garantire il corretto equilibrio tra le esigenze dei residenti e quelle dei turisti, evitando fenomeni speculativi ma senza penalizzare chi utilizza questa formula come integrazione al reddito.

Il mercato degli affitti brevi in Italia continua a crescere e si conferma un elemento strategico per il turismo e l’economia nazionale. La sua espansione, oltre a generare profitti per i proprietari, ha un impatto positivo su settori collaterali come il commercio, la ristorazione e i servizi locali. Guardando al futuro, la sfida principale sarà garantire una regolamentazione bilanciata, che sappia valorizzare le opportunità offerte dal settore senza trascurare le necessità delle comunità locali.

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